Club Plastic Milano
Tra i miei ricordi riferiti ad un luogo quello più bello e' sicuramente il Plastic di Milano. La discoteca a mio avviso più avanguardista di tutta l'Italia. Un luogo magico dove tutto è concesso. Superata la selezione iniziale ti trovi come in una casa/discoteca folta di scritte, colori e specchi dorati. Per questo il nome usato negli anni passati: House of Bordello. All'interno ci sono 3 sale ed in ogni sala c'è un genere differente di musica e di ambiente. Quella grande e' fatta così: ha un bar sulla sinistra, la consolle sulla destra e alle spalle del palchetto un prive' dove può entrare solo chi conta ed è un nome conosciuto a Milano. La musica e' by Sergio Tavelli che suona dischi anni 60,70,80 assieme ad Andrea Ratti, il quale ha stravolto un po' il genere mettendo musica da discoteca, pop commerciale, rock. Tutta musica comunque ballabile e dal ritmo travolgente! Sulla consolle ci sono tanti pali della lap dance dove le persone si possono scatenare e fare mostra di se. Una settimana di lavoro e' passata, ora è sabato sera è tutto e' concesso. L'odore della sala grande e' un po' strano. Un misto di Wodka, alcol, sudore, nebbia... Tutto è concentrato in quegli ambienti e in quel posto. Nella sala grande diciamo però che non è quella con più affluenza di persone, prima lo era, adesso sono tutti accalcati e stretti nella mirror Room: la sala degli specchi dove la Stryxia mette i più grandi classici della musica italiana ed internazionale. E poi l'altro prive' dove Nicola Guiducci batte con l'house e la dance più ritmata. L'odore e' sempre lo stesso, spesso ne ho parlato coi miei amici ma nessuno sa definire di che odore si tratta. È quell'odore... L'odore delle pareti appena verniciate, l'odore dei profumi che le persone per il sabato sera sfoggiano e ne fanno largo uso. Che odore e'? Quell'odore appunto! A volte viene a suonare pure Stefano Gabbana che spesso frequenta il Club. Al Plastic ci sono passati proprio tutti, tutti i personaggi più illustri: da Andy Warhol a Loredana Berte', da Anna dello Russo ad Alba Parietti, e ancora: Francesco Scognamiglio, Teresa Maccapani Missoni, la cantante Syria e tanti altri. Quando abitavo a Milano aspettavo con ansia il sabato per andare a ballare li'. Avevo voglia di distrarmi e con i miei amici e le mie amiche aspettavamo che uscisse il tema della serata per travestirci come se fosse sempre carnevale e dare sfogo alla fantasia. Il Plastic lo vedo un po' come un parco dei divertimenti per grandi. Un Eden tra tante serate tristi a cui ho partecipato. Un qualcosa apparte, insomma il Top! Credo che il bello sia proprio la gente che è speciale: Donne con capelli multicolor, drag queen, gente vestita con abiti da red carpet e gente in mutande. Addirittura una volta una persona e' venuta a ballare col pigiama, la vestaglia e le ciabatte. Cioè cose veramente assurde. Gente strana che balla musica del passato. È sabato, io amo il sabato. Il giorno più bello della settimana! Chiuso il locale i sonnambuli della notte vanno all'after: A casa mia? a casa tua? Continua la festa. Per strada e' già giorno e gli uccellini cantano sugli alberi nascosti da un fumo di nebbia. Se è un sogno non mi svegliare, se è vero voglio morire qui, nel Plastic, come quella vecchietta che perse i sensi all'interno dello Studio 54 di New York! Al Plastic tutto e' concesso, tutto è magico e surreale. Portatemi al Plastic, il mio sabato e' qui.
@mirkorambone