La regina degli scacchi
E’
stata la miniserie più seguite di Netflix nel 2020, ha tenuto tutti quanti
attaccati agli schermi della tv, il nome originale è “The Queen’s Gambit”. A 28
giorni dalla messa in onda la serie è stata vista da oltre 62 milioni di persone.
Diciamo
che sia per i costumi, l’ostinazione della protagonista a giocare a scacchi, le
scenografie sicuramente non a basso costo ed i raffinatissimi costumi di Beth, messi
insieme tutti questi ingredienti hanno fatto diventare in breve tempo questa serie
un successo mondiale.
A
dimostrazione anche il fatto che la serie di recente ha vinto due Golden Globe:
Uno come miglior miniserie televisiva ed uno ad Anya-Taylor Joy come migliore
attrice protagonista. Per me la protagonista ha molta classe, stilosa ai
massimi livelli e si muove sinuosamente.
Girato
tra Cambridge e Berlino fra gli anni 50 e 60, ecco perché è costato tanto.
All’inizio
della serie si vede il tragico incidente stradale dove Beth purtroppo perde la
madre naturale e da lì a breve verrà spedita in un orfanotrofio femminile. Fortunatamente,
nonostante il suo carattere chiuso riesce ad ambientarsi con le altre ragazze e
tra tutte trova un’amica speciale, un po’ più grande di lei, “Jolene” che sin
da subito la farà ambientare nell’orfanotrofio.
Beth
e l’amica vanno matte per le pillole rilassanti che le danno quotidianamente,
finiranno addirittura per rubarle pur di averle. Per Beth sono un toccasana, la
sera guardando il soffitto ripassa le sfide degli scacchi che sistematicamente
vince contro il Signor Shaibel. La Direttrice dell’orfanotrofio, intanto ne capisce
il potenziale e la fa partecipare a diverse gare scolastiche, anche molto
impegnative per la sua età, già da qui ha modo di emergere il suo potenziale.
Beth rapidamente diventa una leggenda ed una famiglia di Cincinnati la adotta.
Dalla rigida vita in orfanotrofio, simile alla prigionia, si trasferisce in una
suntuosa villa su due piani per niente male.
La
madre adottiva fa la pianista per hobby, anche se poi decide con Beth di farle
da manager e dividere i profitti delle vincite a scacchi.
Una
ragazza così brava in questo gioco fino ad ora non si era mai vista in un contesto
costituito principalmente da uomini. E’ raro trovare una ragazza così giovane
che riesca a vincere tutte le gare. Cavalca l’onda del successo perennemente,
trascura la scuola per andare assieme alla madre in lungo e in largo ai tornei
per scacchisti, merito dei famosi psicofarmaci che continua a prendere di
nascosto? Merito dell’alcool? (Altra passione di Beth). O merito dei suoi
sfidanti con cui durante la serie giocherà e si innamorerà contemporaneamente? Tutta
questa serie di cose faranno di Beth una campionessa internazionale fino a
tener testa anche ai giocatori più affermati.
C’è
chi dice che è una ragazzina prodigio perché scaltra, veloce e decisa nel gioco;
chi invece dice che i suoi look troppo alla moda distraggono gli avversari,
anche se a me sembra troppo riduttivo come pensiero! Magra, magrissima dal
fisico longilineo. Abiti raffinati ed occhi da cerbiatto faranno di lei una
campionessa impareggiabile. Faranno di lei una vera “Queen” come quelle delle scacchiere.
Alcuni
dei vestiti scelti dalla protagonista nella serie sono ispirati allo stilista
francese Pierre Cardin, forme geometriche a scacchi o a trapezio, molto belle
anche le bluse con iconico colletto alla Peter Pan.
@mirkorambone